Quattro cose che ho impartato sulla Marketing Automation
Nell’ultimo anno ho iniziato a cimentarmi con la Marketing Automation. Attualmente con Adobe Target e dopo aver fatto qualche esperimento con Google Optimize.
Questi prodotti di marketing automation agiscono sul front-end e all’interno del browser del cliente. Iniettano “esperienze” a “pubblici” selezionati su pagine selezionate.
Vorrei condividere con voi quattro lezioni che ho imparato sulla Marketing Automation.
UNO – il pubblico effettivo della marketing automation è più piccolo
Il pubblico effettivo a cui vi rivolgete è significativamente più piccolo del vostro pubblico totale. Ad esempio, se create un test A/B bilanciato 50/50 e l’esperienza predefinita non ha alcuna modifica. Più della metà del pubblico vedrà l’esperienza predefinita.
Questo accade perché la Marketing Automation funziona solo per coloro che accettano i cookie e non bloccano il tracciamento sul browser. Quindi, se il vostro pubblico totale è di 100 persone e 30 non accettano i cookie. In realtà state bilanciando 35/65. Per fare un test bilanciato, dovete impostare la modifica in modo che l’85% del vostro pubblico la veda.
DUE – Concentrarsi su automazioni rilevanti
Concentratevi su ciò che è significativo. La Marketing Automation è una tecnologia affascinante, quindi potreste essere tentati di fare un’esperienza sofisticata di targeting. Nel processo potreste scoprire che vi state rivolgendo a un pubblico estremamente ristretto. In questo caso, anche se raddoppiate il tasso di conversione, non influisce in modo significativo sui vostri risultati.
Fate prima i vostri conti, eseguite alcuni report su Analytics. Dovete capire se il vostro pubblico è abbastanza grande da portare risultati tangibili.
TRE – evitare la sovrapposizione di campagne
Fate attenzione alle campagne che si sovrappongono. Una volta che iniziate a usare la Marketing Automation in modo estensivo, potreste rischiare di avere esperienze sovrapposte. Soprattutto quando si utilizzano popup, nastri e altri aggeggi invasivi, è necessario stabilire delle priorità. Questo vi aiuterà a evitare esperienze potenzialmente sovrapposte da parte del vostro pubblico target.
Non volete che il vostro cliente veda due popup, vero?
QUATTRO: rivolgersi a un pubblico umano
Rivolgetevi a un pubblico umano, escludendo i bot. Il targeting dell’esperienza può influire su uno dei fattori di Google per il posizionamento. Il Cumulative Layout Shift (CLS) è una variabile del Core Web che misura il punteggio cumulativo di tutti gli spostamenti imprevisti del layout all’interno della viewport (esattamente quello che stiamo facendo con Target).
Dal momento che può influire sul posizionamento, è possibile escludere i bot dei motori di ricerca (o semplicemente GoogleBot) che hanno un’identità di utente distintiva, dal proprio pubblico mirato. Fate attenzione, non vogliamo ingannare Google. Vogliamo solo offrire esperienze migliori e pertinenti ai nostri clienti.
Conclusione
Qualunque sia il tipo di attività online che gestite, i principi fondamentali del marketing digitale non cambiano. Se vi concentrate sull’esperienza del cliente, probabilmente avrete successo. Se vi concentrate sulle caratteristiche del vostro strumento, probabilmente fallirete.
Ora voglio sentire il vostro parere. Qual è l’insegnamento numero uno che avete tratto da queste 4 lezioni? Vi invito a condividere le vostre lezioni nei commenti qui sotto.
DOMANDE FREQUENTI
Se implementate una politica sui cookie GDPR, come richiesto in molti Paesi, le funzionalità di targeting di Adobe Target sono attive solo dopo il consenso del cliente. Inoltre, alcune impostazioni di privacy rigorose nel browser e nei plugin del browser possono bloccare il funzionamento di Adobe Target.
GoogleBot ha un agente utente distintivo che può essere utilizzato come eccezione in tutti i Target Audience.